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Maternità positiva: la ricetta perfetta e i tre ingredienti segreti

Proprio come ogni pietanza che si rispetti, anche la maternità ha tante ricette diverse: si può dire che esiste una ricetta per ogni mamma. Queste ricette hanno alcuni ingredienti in comune (il pancione, per dirne uno!), ma ci sono tre ingredienti segreti che danno alla maternità quel tocco in più e la rendono positiva.

Che la tua maternità sia stata cercata o meno, se ora stai leggendo questo articolo probabilmente ti stai chiedendo come puoi trarre il massimo da questa esperienza. Seguimi in questa metafora e immagina di trovarti a dover cucinare una pietanza nel modo migliore possibile.

Quando dobbiamo cucinare (possibilmente bene) qualcosa, ci imbarchiamo in un piccolo progetto (a volte anche assurdamente impegnativo!). A volte capita di fare le cose un po’ a caso ed avere risultati sorprendenti, ma diciamoci la verità…la maggior parte delle volte facendo le cose a caso i risultati non sono granché. Se invece vogliamo andare sul sicuro, sappiamo che facciamo bene a seguire una ricetta, possibilmente già testata e valida.

Per questo voglio parlarti della ricetta perfetta per una maternità positiva.

Per una maternità positiva

Cosa vuol dire maternità positiva

Quando cucini, per la buona riuscita della pietanza è importante sapere in partenza cosa vuoi ottenere. Vale lo stesso per la maternità. Se per una ricetta culinaria l’obiettivo è creare una pietanza appetitosa/sana/scenografica/ecc, quale potrebbe essere un obiettivo sensato per una donna incinta? Vivere una maternità positiva. Con “maternità” si intendono gravidanza, travaglio, parto, post-partum e relazione madre-bambino; ma cosa si intende con “positiva”?

Premettiamo che vivere una maternità positiva non significa assolutamente essere sempre felici, sempre positive o stare sempre bene. Se è vero che alcune donne vivono la gravidanza e la maternità come se vivessero su una nuvoletta, è altrettanto vero che per molte donne, per una gran varietà di motivi, può non essere un periodo così roseo e felice: problemi fisici davvero fastidiosi o addirittura invalidanti, ansia, preoccupazioni, pesanti sbalzi d’umore, paura per il futuro… Quindi cerchiamo di essere pratiche e non idealizzare la maternità. Guardiamola con sguardo lucido e realistico. Per farlo ci viene in aiuto l’OMS.

La maternità positiva secondo l’OMS

maternità positiva

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, oppure WHO in inglese) sostiene che ciascun essere umano ha il diritto fondamentale di godere dei migliori standard possibili nell’ambito della salute. La salute viene definita dall’OMS come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale (e non quindi solo l’assenza di disagio o infermità).

Quindi secondo l’OMS la ricetta perfetta per una maternità positiva consiste nell’avere la possibilità di condurre la gravidanza e partorire in modo sicuro per la mamma e per il bambino. Questo permette, grazie alle conoscenze scientifiche che si hanno al momento, di prevenire molte complicanze sia nell’ambito fisico che in quello psicologico.

L’OMS individua quindi una problematica aperta: le condizioni della donna che deve partorire devono essere migliorate.

Dal punto di vista fisico, negli ultimi anni le donne stanno prendendo sempre più coscienza delle loro responsabilità e dei loro diritti: seguire determinate indicazioni dietetiche, sottoporsi a regolari analisi e controlli ostetrico-ginecologici, sapere di poter fornire il consenso informato alle procedure invasive durante il travaglio ed il parto…

L’ambito psicologico invece è spesso trascurato: dalle istituzioni, dagli operatori sanitari, ma anche e soprattutto dalla donna stessa, che non sa cosa significhi davvero avere il diritto alla salute psicologica, oltre che a quella fisica.

La futura madre deve quindi essere messa nella condizione di vivere positivamente la maternità a tutto tondo. Per fare questo è quindi importante ed urgente sensibilizzare l’opinione pubblica e le donne stesse sulle buone pratiche, le strategie, la prevenzione e le terapie per garantire la salute fisica e psicologica delle future mamme.

Ingredienti “standard”

Ora che abbiamo compreso cosa vuol dire “maternità positiva”, possiamo parlare degli ingredienti che la compongono.

Gli ingredienti principali sono ovviamente:

  • una donna;
  • uno (o più) bebé in arrivo;
  • il parto: può essere fisiologico, operativo o cesareo. È un momento particolare che separa nettamente un prima in cui il bambino è dentro di te da un dopo in cui il bambino è fuori di te.

Altri ingredienti, non indispensabili ma che possono risultare molto utili, sono:

  • la presenza di un partner di supporto;
  • una rete di supporto (familiari, amici) che sappia sostenere e aiutare la donna senza essere invadente, concedendo la giusta autonomia;
  • un contesto sociale che offra risorse utili e accessibili (ad esempio il servizio sanitario pubblico).

Procedimento per una maternità positiva

Come nelle migliori ricette, ecco quindi di seguito un elenco dettagliato di passaggi davvero fondamentali per vivere questa fase della vita nel miglior modo possibile.

Durante tutta la maternità

Sfrutta le risorse che hai a disposizione per prenderti cura del benessere fisico tuo e del tuo bambino (procedure di prevenzione, screening, visite mediche, analisi del sangue, vaccini, …).

Instaura una connessione ed una relazione di cura con il tuo bambino.

Assicurati di avere a disposizione le risorse (interne ed esterne) per affrontare eventuali imprevisti, anche negativi, con capacità di adattamento.

In gravidanza

Affronta in modo maturo, attivo e consapevole i cambiamenti e gli eventuali problemi fisici, psicologici e relazionali che la gravidanza e il parto comportano. Se c’è un problema, non nascondere la testa sotto la sabbia: informati e chiedi aiuto!

Sfrutta questo momento per prepararti al parto e all’arrivo del bambino, non solo dal punto di vista pratico, ma anche psicologico.

Durante il parto

Preparati nel miglior modo possibile per il travaglio ed il parto:
informati sulle fasi del parto e sulle procedure ostetrico-ginecologiche a disposizione
– impara a gestire il dolore delle contrazioni
– informati sulla violenza ostetrica e come affrontarla
– scegli per tempo chi si prenderà cura di te in questo momento e impara ad affidartici (con il giusto spirito critico).

Dopo il parto

Informati e fai le tue scelte riguardo all’allattamento, ma sii flessibile.

Segui il programma di controlli post-partum che ti viene consigliato da chi ti ha seguita durante la gravidanza e il parto.

Impara a riconoscere i sintomi dei disturbi del post partum (baby blues, depressione, PTSD, psicosi) per chiedere aiuto nel caso si presentassero.

I tre ingredienti segreti di una maternità positiva

Chissà, ogni tanto vi sarà capitato di assaggiare un piatto e dire: “Questo piatto è proprio speciale!”, cercando di indovinare qual è quell’ingrediente che gli dà quel tocco in più. Allo stesso modo, a volte ci si trova davanti a donne che vivono naturalmente la maternità in un modo davvero speciale, e ci si chiede “Ma come fanno?”.

L’OMS indica esplicitamente tre “ingredienti segreti” (che poi tanto segreti non sono!) da inserire nella ricetta perfetta per una maternità positiva. Questi ingredienti facilitano tutti i passaggi del procedimento descritto nel paragrafo precedente (e in generale sono ottimi pilastri su cui basare la propria vita).

Un buon livello di autostima materna.

Saperci fare come mamma (o competenza materna).

Essere capace di fare scelte autonome come madre.

Se sei curiosa di capire meglio come vivere una maternità positiva, leggi subito come migliorare l’autostima materna!

FONTI

https://www.who.int/reproductivehealth/intrapartum-care/en/

http://www.euro.who.int/en/health-topics/Life-stages/maternal-and-newborn-health/activities-and-tools/effective-perinatal-care-epc-training-package/epc-training-maternal-health-modules-modules-mo/1mo.-antenatal-care

Downe S, Finlayson K, Tunçalp Ӧ, Metin Gülmezoglu A. “What matters to women: a systematic scoping review to identify the processes and outcomes of antenatal care provision that are important to healthy pregnant women“. BJOG. 2016;123(4):529‐539. doi:10.1111/1471-0528.13819

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