Caffeina in gravidanza e allattamento: tutto quello che devi sapere!

Tutta l’evidenza scientifica attualmente disponibile sull’uso di caffeina in gravidanza e allattamento riassunta in 5 punti cardine. Ecco tutto quello che devi sapere:

  1. La caffeina non si trova soltanto nel caffè, ma anche in numerosi altri prodotti alimentari, farmaceutici e cosmetici: soprattutto tè, cacao, bevande energetiche (ma non solo, anche in bevande analcoliche, barrette proteiche, integratori, cosmetici e farmaci!).

  2. Gli effetti della caffeina sul tuo organismo dipendono sia dalla tua sensibilità individuale a questa sostanza, sia dal suo livello nel sangue: in linea di massima, bassi livelli corrispondono a effetti positivi, mentre alti livelli portano a effetti negativi. La concentrazione di caffeina nel sangue è determinata dall’equilibrio fra la dose che assumi e la capacità del tuo organismo di metabolizzarla.

  3. Se sei in gravidanza, metabolizzi la caffeina molto più lentamente, quindi anche dosi relativamente basse possono causare alti livelli di concentrazione nel sangue e portare a effetti negativi. Inoltre, superando la barriera placentare, la caffeina arriva al feto (che non è in grado di metabolizzarla!) e ad alte dosi può rallentarne la crescita o anche aumentare il rischio di aborto spontaneo.

  4. Anche se ad un mese dal parto il tuo metabolismo della caffeina è ritornato normale, durante l’allattamento questa sostanza passa nel latte e può dare effetti negativi al tuo bambino (che nei primi sei mesi di vita la metabolizza ancora lentamente). Assumendo caffeina, il bambino può manifestare nervosismo, irrequietezza e disturbi del sonno.

  5. Cosa puoi fare per evitare problemi con la caffeina in gravidanza e allattamento?
    • Comprendi il tuo grado di sensibilità alla caffeina: quali effetti ti provoca? Sopra quale quantità e frequenza ti causa effetti negativi?
    • Impara a calcolare quanta caffeina assumi durante la giornata.
    • Non superare la quantità di caffeina che crea problemi a te o al tuo bambino, comunque tieniti sotto la dose di sicurezza raccomandata di 200 mg al giorno (l’equivalente di due tazzine di espresso).

La caffeina

Cos’è la caffeina

La caffeina è una sostanza chimica di origine vegetale1 con spiccate proprietà farmacologiche, che fa parte della famiglia delle metilxantine. A questa famiglia appartengono anche teofillina e teobromina.

Dove si trova la caffeina?

In natura, alcune piante producono le metilxantine come protezione, in quanto risultano repellenti per gli insetti. L’uomo ha da millenni compreso il potere psicoattivo di queste piante e le ha usate come stimolanti. Caffeina, teofillina e teobromina si trovano infatti prevalentemente in:

  • foglie e chicchi di caffè
  • foglie di
  • semi di cacao (quindi anche in tutti prodotti contenenti cacao, quale il cioccolato)
  • noci di cola
  • yerba mate
  • bacche di guaranà.

La caffeina venne isolata per la prima volta nel 1820. Da allora l’uomo ha imparato a sintetizzarla chimicamente e ad estrarla industrialmente dalle foglie di tè oppure durante la preparazione del caffè decaffeinato. La caffeina così ottenuta, viene impiegata in diversi ambiti:



ALIMENTARE

  • Energy drinks
  • Soft drinks
  • Gomme da masticare
  • Integratori per favorire la performance cognitiva e la perdita di peso
  • Barrette proteiche

MEDICO

Ad esempio associata all’ergotamina come antiemicranico o al paracetamolo in farmaci antipiretici.

COSMETICO

Ad esempio in prodotti per il contorno occhi o anti-cellulite.

Effetti della caffeina

La caffeina produce i suoi effetti2 nel giro di circa 15-30 minuti dall’assunzione. La loro durata può essere anche di alcune ore.

Gli effetti della caffeina dipendono dalla sua concentrazione nel sangue: più questa è elevata, più gli effetti si fanno negativi.

EFFETTIBASSE CONCENTRAZIONIALTE CONCENTRAZIONI
Effetti psicoattiviAumento della concentrazione, della lucidità e dell’efficienza
Riduzione della sensazione di sonnolenza
Agitazione, irrequietezza, nervosismo
Ansia
Discontinuità della performance cognitiva
Disturbi del sonno
Alterazioni comportamentali
Effetti cardiovascolariCardiostimolante (lieve aumento di pressione arteriosa e frequenza del battito cardiaco)Ipertensione arteriosa
Tachicardia
Aritmie
Fibrillazione ventricolare
Altri effettiAumento della secrezione acida dello stomaco
Broncodilatazione
Effetto antidolorifico
Aumento della contrattilità muscolare
Iperacidità gastrica
Nausea, vomito
Tremori
Aumentata diuresi (con conseguente rischio di disidratazione)
Effetti dell’assunzione di caffeina

Livelli ematici di caffeina: il risultato di un equilibrio

I livelli di caffeina nel sangue dipendono da quanta caffeina assumi e dalla velocità con cui il tuo organismo la elimina.

Dose giornaliera: come capire quanta caffeina sto assumendo?

Purtroppo non è sempre semplice stabilire con precisione quanta caffeina stiamo assumendo. Infatti la sua concentrazione nel caffè, ad esempio, dipende dal processo di produzione, dalla varietà dei chicchi usati e dalla modalità di preparazione (caffè espresso, moka, caffè americano…). Nel tè invece la sua concentrazione dipende dal tipo di foglie e dal tempo di infusione. Nei preparati a base di cacao dipende dal tipo e dalla quantità di cacao utilizzata.

Per quantificare approssimativamente quanta caffeina stai assumendo puoi utilizzare questa tabella:

Biscotti con gocce di cioccolato (100 gr)circa 11 mg(1)
Cacao amaro in polvere (100 gr)230 mg
Caffè americano (1 tazza da 200 ml)95-200 mg
Caffè decaffeinato (1 tazza da 200 ml)1-3 mg
Caffè espresso (1 tazzina da 40 ml)60-80 mg
Caffè moka (1 tazzina da 40 ml)120 mg
Cioccolata calda (1 tazza 200 ml)100 mg
Cioccolato al latte (100 gr)circa 20 mg(1)
Cioccolato fondente (100 gr)43-90 mg(1)
Crema di cacao e nocciole (100 gr)7 mg
Energy drink (1 lattina da 250 ml)80 mg
Farmaco antiemicranico ergotamina+caffeina (1 compressa)100 mg
Farmaco antipiretico paracetamolo+caffeina (1 bustina)130 mg
Soft drink a base di cola (1 lattina da 330 ml)40 mg
Tè verde (1 tazza 230 mL)circa 28 mg(2)
Tè nero (1 tazza 230 mL)circa 47 mg(2)
1. Variabile a seconda della % di cacao.
2. Variabile a seconda del tempo di infusione.

Inoltre ricorda:

  • Se fai uso di integratori o barrette proteiche, leggi gli ingredienti riportati in etichetta, perché potrebbero contenere caffeina, tè verde o guaranà.
  • Se fai uso di prodotti anticellulite, verifica se fra gli ingredienti è scritta la caffeina. In questo caso la caffeina ha azione locale e viene assorbita in modo limitato. Tuttavia un’applicazione su ampie aree del corpo, accompagnata magari dall’impacco con pellicola trasparente per creare un bendaggio occlusivo, comporta un assorbimento di gran lunga maggiore. La caffeina così assorbita si somma a quella ingerita e, aumentando la concentrazione sanguigna, può portare ad effetti negativi.

Fattori che influiscono sul metabolismo della caffeina

Un adulto sano impiega circa 2-8 ore per dimezzare la quantità di caffeina presente in circolo (in termini tecnici, si dice che l’emivita della caffeina è di 2-8 ore). La velocità del metabolismo della caffeina è però molto variabile da individuo a individuo, e dipende da:

  • età: il feto non metabolizza la caffeina e i bambini fino ai sei mesi la metabolizzano molto lentamente;
  • peso corporeo;
  • genetica2;
  • assunzione di farmaci e prodotti erboristici (ad esempio, echinacea, antibiotici chinolonici, broncodilatatori, antidepressivi, contraccettivi, cimetidina, disulfiram e allopurinolo rallentano il metabolismo della caffeina, facendola rimanere in circolo più a lungo);
  • assunzione di altre sostanze: l’alcool rallenta il metabolismo della caffeina; il fumo di sigaretta3 invece lo velocizza;
  • funzionalità epatica: se è compromessa, la caffeina è metabolizzata più lentamente;
  • stato di gravidanza: l’emivita della caffeina durante la gravidanza si allunga di anche 8-16 ore. Gli effetti della caffeina durano quindi più a lungo nella donna e nel feto (che non ha capacità propria di metabolizzarla). Di conseguenza, assumere caffeina alle stesse quantità e con la stessa frequenza di quando non si era in gravidanza può facilmente portare ad un maggiore aumento della concentrazione sanguigna, con conseguente maggior probabilità di effetti negativi sia sulla donna che sul feto.

Cosa succede se assumo caffeina quotidianamente?

Quando i tuoi livelli sanguigni di caffeina sono sempre troppo alti, rischi di sviluppare il caffeismo (o caffeinismo), ovvero quella condizione per cui sperimenti un senso costante di ansia, irrequietezza, alterazione del comportamento e disturbi del sonno.

Se invece i livelli ematici di caffeina sono stabilmente bassi non vi sono effetti dannosi neppure se l’assunzione è prolungata. L’organismo però tende a sviluppare:

  • tolleranza: cioè per avere gli stessi effetti benefici devi aumentare la dose di caffeina, incorrendo così nel rischio di avere effetti avversi e il caffeismo;
  • dipendenza: se sospendi improvvisamente l’assunzione, compaiono sintomi di astinenza.

Caffeina in gravidanza e allattamento

Effetti della caffeina in gravidanza e allattamento

Gravidanza

Poiché la donna in gravidanza metabolizza la caffeina più lentamente, assumere caffeina con le stesse quantità e la stessa frequenza rispetto a prima della gravidanza ne favorisce un aumento di concentrazione. Ricordiamoci che più è alta la concentrazione, più sono probabili gli effetti negativi.

Ciò significa che non ridurre la propria assunzione di caffeina in gravidanza può portare ad avere più effetti negativi sia sulla donna che sul feto. Il feto infatti non ha gli enzimi per metabolizzare la caffeina, che gli arriva superando la barriera della placenta.

Dalla ricerca scientifica è infatti emerso che più è elevata l’assunzione di caffeina in gravidanza, più aumenta il rischio di aborto spontaneo, parto di feto nato morto, ritardo della crescita in utero, basso peso alla nascita.

Allattamento

Entro un mese dal parto, la donna recupera la sua normale capacità di metabolizzare la caffeina. La caffeina però passa nel latte, e viene quindi assunta dal bambino.

Siccome l’eliminazione della caffeina nei neonati fino ai 6 mesi è lenta4, i bambini (specialmente se nati pretermine) possono rispondere a dosi relativamente piccole di caffeina con iperattivazione, agitazione, irritabilità e disturbi del sonno.

Ci sono inoltre dei dati preliminari (quindi non conclusivi) che indicano come più di 200 mg al giorno di caffeina possano ridurre la produzione di latte e ridurre la concentrazione di ferro nel latte materno (il che potrebbe comportare anemia nel lattante).

Nonostante questi aspetti, non c’è comunque evidenza, per ora, di effetti deleteri dell’ingestione di caffeina durante l’allattamento, anche se l’OMS e il Ministero della Salute consigliano di rimanere al di sotto del limite prudenziale di 200 mg al giorno.

Devo smettere di assumere caffeina in gravidanza e allattamento?

Non è necessario smettere di assumere caffeina in gravidanza e allattamento: l’OMS e il Ministero della Salute raccomandano però alle donne in gravidanza ed allattamento di assumere meno di 200 mg di caffeina al giorno.

Per alcune donne può essere semplice attenersi a questa indicazione, dato che circa il 65% delle donne incinte ha una naturale avversione alla caffeina nel primo trimestre di gravidanza. Queste donne in genere quindi interrompono spontaneamente l’assunzione di caffeina, secondo un meccanismo naturale.

Un recente studio scientifico ha evidenziato come in realtà non sia mai stata individuata una dose quotidiana di caffeina sotto la quale i rischi per il feto si annullino del tutto: questo ha pertanto aperto una discussione sull’opportunità di evitare del tutto l’assunzione della caffeina durante la gravidanza. Una proposta molto radicale, che verrà sicuramente dibattuta in ambito scientifico.

Allo stato attuale delle conoscenze, possiamo concludere che se sei incinta puoi assecondare il tuo istinto riguardo all’assunzione o meno di caffeina.

Voglio continuare ad assumere caffeina

Se proprio non puoi rinunciare a caffè, tè e cioccolata in gravidanza ed allattamento, impara a calcolare quanta caffeina assumi ogni giorno e poi cerca di mantenere questo quantitativo al di sotto dei 200 mg al di’.

Se noti che anche al di sotto dei 200 mg la caffeina ti provoca disturbi, riduci ulteriormente la dose fino ad un livello che il tuo organismo ritiene accettabile.

Allo stesso modo, se durante l’allattamento vedi che il tuo bambino è agitato, nervoso e ha disturbi del sonno, specialmente dopo le poppate successive alla tua ingestione di caffeina, considera l’idea di diminuirne ulteriormente il tuo apporto quotidiano o di sospenderne del tutto l’assunzione.

Voglio smettere di assumere caffeina

La letteratura scientifica ci dice che non è strettamente necessario interrompere l’assunzione di caffeina durante la gravidanza o l’allattamento: è sufficiente mantenersi sotto la soglia di sicurezza di 200 mg al giorno. Ma se ti sei accorta che caffè, tè e cioccolata provocano effetti negativi a te o al tuo bambino e desideri proprio azzerare le dosi di caffeina, come puoi fare?

Se assumi caffeina in modo sporadico (quindi non quotidianamente), non dovresti avere problemi fisici ad interromperne del tutto l’assunzione. Devi però essere pronta a rinunciare agli effetti positivi che la caffeina ti porta quando la assumi (dipendenza psicologica).

Quando invece assumi caffeina in modo continuativo e quotidiano, il corpo sviluppa una lieve dipendenza anche fisica. Se interrompi improvvisamente l’assunzione potresti sperimentare dei sintomi di astinenza: generalmente mal di testa, stanchezza, sonnolenza. Fortunatamente questi sintomi svaniscono nel giro di una settimana circa, quando il tuo organismo si riabitua a funzionare normalmente senza caffeina.

Però i sintomi dell’astinenza da caffeina possono a volte essere invalidanti, anche se per breve periodo. Pertanto la migliore strategia per non ritrovarsi improvvisamente stanchissime e senza forze è sicuramente quella di ridurre gradualmente l’assunzione di caffeina nell’arco di qualche settimana, fino a sospenderla del tutto.

Piccoli suggerimenti pratici per ridurre l’assunzione di caffeina in gravidanza e allattamento

Per ridurre la dose quotidiana di caffeina è innanzitutto importante che tu conosca le fonti in cui è contenuta e individui quali di queste utilizzi nella tua vita quotidiana.

In genere tè, caffè e cioccolata sono le fonti primarie. Ci sono alcune sostituzioni che puoi fare per ridurre di molto il consumo di caffeina:

  • Se da quando sei incinta l’idea del caffè non ti fa venire la nausea, usa caffè decaffeinato: contiene sempre caffeina, ma in quantità notevolmente inferiore rispetto al caffè normale.
  • Al posto di tè normale usa tè detinato, oppure sostituiscilo con tisane e infusi (prestando attenzione agli ingredienti: non tutte le tisane vanno bene in gravidanza! Ok per camomilla, valeriana, zenzero, melissa, malva, finocchio).
  • Se non soffri di diabete gestazione, scegli il cioccolato bianco oppure, se proprio vuoi mangiare un po’di cioccolato normale, scegli dei dolci con gocce di cioccolato, per poterne sentire il gusto senza esagerare con la caffeina.

Note per le mamme appassionate di scienza

  1. La caffeina è un alcaloide, ovvero un composto organico azotato a carattere basico (alcalino) a struttura ciclica.
  2. La caffeina blocca i recettori A1 dell’adenosina.
  3. Il 95% della caffeina viene metabolizzata da un enzima epatico (detto CYP1A2) che presenta diverse varianti all’interno della popolazione. Alcune varianti comportano un aumento dell’attività enzimatica, altre una diminuzione. Quindi la variabilità genetica di questo enzima è la principale responsabile della presenza di metabolizzatori rapidi e lenti.
  4. La nicotina induce la sintesi del CYP1A2. Aumentandone quindi le quantità, velocizza il metabolismo della caffeina.
  5. L’emivita nel neonato può arrivare fino ad 80 ore, a causa della scarsa induzione e della ridotta efficienza del citocromo CYP1A2.

FONTI

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